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Convenzione Consorzio-CNR
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Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (d’ora innanzi denominato CNR) in persona del suo Presidente Prof. Fabio Pistella |
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il Consorzio Interuniversitario Gérard Boulvert per lo studio della civiltà giuridica europea e la storia dei suoi ordinamenti (d’ora innanzi denominato Consorzio) nella persona del suo Presidente Prof. Luigi Capogrossi Colognesi
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PREMESSO
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- che con Decreto Legislativo n. 127 in data 4 giugno 2003, è stato disposto il riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche e la sua organizzazione in Dipartimenti corrispondenti a Macro Aree di attività e in Istituti;
- che in applicazione del suddetto Decreto di riordino, il CNR ha redatto appositi Regolamenti, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale - Supplemento ordinario n. 101 del 30 maggio 2005, nei quali ha stabilito, tra l’altro numero e missione dei Dipartimenti;
- che in particolare l’art. 18, comma 1, del Regolamento di organizzazione dispone che “Il CNR per lo svolgimento delle attività di cui all’articolo 3 e di ogni altra attività connessa, ivi compreso l’utilizzo economico dei risultati della ricerca propria e di quella commissionata, secondo criteri e modalità determinati con il regolamento di organizzazione e funzionamento, può: a) stipulare accordi e convenzioni; b) partecipare o costituire consorzi, fondazioni o società con soggetti pubblici e privati, italiani e stranieri, previa autorizzazione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Decorsi sessanta giorni dalla richiesta di autorizzazione, in assenza di osservazioni da parte del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, l’autorizzazione si intende concessa”;
- che l’articolo 32 del Regolamento di Organizzazione e Funzionamento del CNR recita: “Per singoli progetti a tempo definito, i dipartimenti, previa autorizzazione del Consiglio di amministrazione, possono istituire unità di ricerca presso soggetti pubblici o privati, italiani ed esteri, sulla base di specifiche convenzioni che devono precisare l’oggetto, la durata ed obblighi delle diverse parti coinvolte. Alle unità di ricerca presso terzi può essere comandato personale dipendente CNR”;
- che lo Statuto del Consorzio è pubblicato con atto per notar Aponte di Napoli del 27.2.1999 (rep. n. 4489, racc. 1609), secondo le modifiche della versione originaria stabilite dal Consiglio Direttivo (atto per notar Aponte del 12.10.1998, reg. il 15.10.1998, rep. n. 4191, racc. 1501);
- che al Consorzio è stata riconosciuta personalità giuridica con D.M. 19.2.2004 (G.U. n. 53 del 4.3.2004);
- che al Consorzio attualmente aderiscono le seguenti Università italiane: Napoli Federico II, Camerino, Cassino, Magna Graecia di Catanzaro, Mediterranea di Reggio Calabria, Roma La Sapienza, Siena ed il Consorzio Ennese Universitario;
- che il Consorzio ha la finalità di rafforzare il carattere internazionale della cultura e dell’esperienza giuridica europea in una stagione decisiva per la costruzione di un nuovo sistema sovranazionale, ancora alla ricerca del fondamento necessario a trasformare un insieme eterogeneo di norme e di regolamenti nel diritto d’Europa;
- che, per il conseguimento dei suddetti obiettivi, il Consorzio opera nel campo dell’alta formazione e della ricerca scientifica, organizza corsi post-laurea, di specializzazione, di dottorato di ricerca, seminari intensivi, masters, stages di formazione, in Italia ed in altri Paesi; provvede alla creazione di reti di ricerca nazionali ed internazionali tra giuristi, romanisti, storici del diritto intermedio, comparatisti; stipula convenzioni e contratti finalizzati al raggiungimento dei propri scopi sociali con Università italiane e straniere, con Centri di ricerca e alta formazione, con Enti pubblici e privati, nazionali, esteri ed internazionali; favorisce l’interazione fra Università, Istituti di ricerca ed altri organismi rappresentativi delle scienze giuridiche, garantendo lo scambio delle informazioni e delle conoscenze; si avvale di istituzioni culturali italiane, estere ed internazionali, e della collaborazione di Enti pubblici e privati interessati; organizza periodicamente il Premio internazionale Gérard Boulvert per “opere prime” di giovani studiosi di ogni nazionalità relative alla storia del diritto romano e dei diritti antichi, stimolando così la formazione di giuristi consapevoli della storicità del fenomeno giuridico e dei valori in cui si radica il diritto comune europeo; promuove attività di progettazione; compie qualunque altra attività finalizzata all’attuazione degli scopi di cui allo Statuto;
- che il Consorzio è dotato di un Consiglio scientifico internazionale, composto da studiosi appartenenti alle Università di Napoli Federico II, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Pisa, Roma La Sapienza, Salerno, Teramo, Torino, Aix-Marseille, Amsterdam, Barcelona Pompeu Fabra, Bielefeld, Bonn, Cambridge, Columbia, Freiburg, Fribourg, Graz, London, Münster, Neuchâtel, País Vasco, Paris II, Rotterdam, Warszawa, Zürich, al Max-Planck-Institut Hamburg, all’EHESS-Paris e all’ENS-Paris;
- che nel 2004 tra il Consorzio ed il CNR, specificamente con la sezione napoletana dell’ISGI (oltre che con il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università L’Orientale ed i Dipartimenti di Diritto romano e di Scienze internazionalistiche dell’Università Federico II), è stato stipulato un accordo con il quale è stato istituito, per la realizzazione dell’obiettivo di una collaborazione scientifica, il Centro studi sui diritti umani nell’era della globalizzazione e dei conflitti (in seguito “Centro”);
èun punto di riferimento territoriale per privati ed istituzioni nei processi conoscitivi, formativi e di diffusione della cultura dei diritti umani nella prospettiva della globalizzazione; promuove gli accordi e le intese di programma necessari al compimento delle proprie attività, ponendosi quale strumento di interfaccia e mediazione culturale; opera, a livello interno ed internazionale, come laboratorio di progetti nel quale interagiscono studiosi di formazione e interessi culturali diversi ed è strumento per la circolazione di informazioni su studi e attività in corso nelle Università di Napoli Federico II e L’Orientale e nel CNR, che riguardano diritti umani e globalizzazione (art. 5 dello statuto);
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ATTESO
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- che il CNR ed il Consorzio (in seguito “Parti”) considerano di primario interesse ampliare e rafforzare le opportunità di sviluppo delle loro attività nell’area delle scienze giuridiche, in particolare dei diritti umani, del diritto europeo e dei suoi fondamenti;
- che le Parti, nel constatare le proprie differenti funzioni, attribuzioni e programmi ne verificano la complementarità, con riferimento principale, ma non esclusivo, per quanto riguarda il CNR, alle attività del Dipartimento Identità culturale;
- che le Parti intendono elaborare un programma di ricerca congiunto da svolgere in stretta collaborazione con risorse di entrambe;
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CONSIDERATO
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- che è preminente interesse delle Parti, per l’assolvimento delle rispettive funzioni e attribuzioni, addivenire alla individuazione di specifici compiti da svolgere, competenze e risorse da utilizzare, per l’attuazione del programma scientifico di cui all’allegato A, nella forma e secondo le modalità e tempi specificati nell’allegato B (che costituiscono entrambi parte integrante del presente atto);
- che detto interesse si sostanzia nell’utilizzo coordinato e integrato di risorse strumentali, umane e finanziarie messe dalle Parti a disposizione del programma scientifico;
- che il Consorzio si impegna a:
- mettere a disposizione per la realizzazione del Programma congiunto proprie risorse finanziarie, umane e strumentali, eventualmente anche esistenti presso gli Atenei consorziati e le Università, istituzioni di alta cultura, Centri in cui operano i membri del Consiglio scientifico generale, nei limiti o con le modalità stabilite nell’allegato B;
- prevedere la partecipazione del personale di ricerca (anche associato) del CNR ai progetti del Consorzio, secondo quanto dettagliato nel Programma congiunto;
- che il CNR si impegna a:
- mettere a disposizione per l’esecuzione del Programma congiunto proprie risorse umane e strumentali eventualmente anche attraverso l’istituzione di unità di ricerca presso il Consorzio ai sensi dell’art. 32 del Regolamento di Organizzazione e Funzionamento del CNR;
- stanziare a favore del Consorzio idonei mezzi finanziari finalizzati all’esecuzione (gestione inclusa) del Programma congiunto;
- che il CNR e il Consorzio si impegnano a mettere a disposizione del Programma eventuali ulteriori risorse che si renderanno disponibili a tal fine in ragione di specifici accordi con Università, Enti di ricerca pubblici e privati, istituzioni nazionali e internazionali;
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stipulano la seguente Convenzione. |
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Art. 1. La Convenzione
La presente «Convenzione» tra le Parti in epigrafe ha lo scopo di realizzare il Programma per la cui esecuzione è previsto l'impiego di risorse umane, strumentali e finanziarie apportate dalle Parti in conformità a quanto nel presente atto stabilito.
Art. 2. Finalità del Programma congiunto
Le Parti riconoscono nei seguenti elementi le finalità del Programma congiunto:
- eseguire attività di ricerca, di formazione e diffusione della cultura nel campo delle scienze giuridiche, in particolare dei diritti umani, del diritto europeo e dei suoi fondamenti, promuovendo e coordinando le competenze nonché le risorse espresse ed esprimibili delle Parti;
- rispondere alla necessità di disporre di un’organizzazione capace di operare direttamente nello sviluppo di progetti di ricerca che richiedono il superamento dei limiti imposti dalle dimensioni delle singole unità di ricerca e così coordinare azioni dirette ad ottenere finanziamenti internazionali, nazionali, regionali della ricerca da parte di fonti pubbliche e private, mirando in particolare ad ottimizzare l’accesso ai fondi europei, anche in cooperazione con istituzioni, imprese ed Università estere;
- favorire il coordinamento della ricerca nei settori delle scienze giuridiche con i processi di formazione universitaria e post-universitaria, promuovendo, nei settori scientifici di interesse, un rapporto diretto del CNR con la rete nazionale delle Università e rendendo così disponibili competenze utili ai processi di alta formazione specialistica;
- coordinare, attraverso la rete di relazioni ed il coinvolgimento delle molteplici istituzioni universitari e centri di ricerca, la partecipazione a programmi europei ed a gare europee.
Art. 3. Gestione della Convenzione
Al fine di regolare l’esecutività dei rapporti programmatici ed economici relativi alla gestione operativa della presente convenzione è istituito un Comitato di Gestione costituito da un delegato del Presidente del CNR, da un delegato del Presidente del Consorzio ed un Coordinatore del Comitato nominato congiuntamente dai due delegati.
Sono attribuiti al Comitato di gestione i seguenti compiti:
- definire quali contenuti del Programma del Consorzio e quali contenuti del Programma Triennale di Attività del CNR vengono a costituire il Programma congiunto e quindi siano svolti in modo coordinato con risorse provenienti dalle Parti come regolato dalla presente convenzione;
- definire le posizioni da ricoprire con personale comandato presso il Consorzio dal CNR secondo quanto previsto nell’allegato B;
- effettuare, in prima applicazione della convenzione, la ricognizione inventariale allo scopo di definire il patrimonio librario, le attrezzature, gli eventuali spazi che il CNR assegna al Consorzio in comodato d'uso.
Art. 4. Obblighi delle Parti
Le risorse messe a disposizione da ciascuna delle parti per lo svolgimento della collaborazione sono specificate nell’allegato B che costituisce parte integrante e sostanziale del presente Accordo.
Art. 5. Arbitrato
Le eventuali controversie in merito all’applicazione della presente Convenzione tra le Parti saranno deferite ad un Collegio arbitrale costituito a norma degli articoli 806 e seguenti del Codice di Procedura Civile, dopo che sia stato esperito senza successo, un preventivo tentativo di conciliazione operato obbligatoriamente attraverso l’intervento pro bono pacis dei Legali rappresentanti degli Enti. Le spese per la costituzione ed il funzionamento del Collegio Arbitrale sono anticipate dalla Parte che chiede l’intervento e definitivamente regolate dal lodo arbitrale in base alla soccombenza.
Art. 6. Decorrenza e durata
Le Parti convengono di conferire efficacia giuridica alla presente Convenzione con decorrenza dal giorno della sua congiunta sottoscrizione. La presente Convenzione ha la durata di 3 (tre) anni a decorrere dalla data di sottoscrizione e si intende automaticamente rinnovata ogni triennio, qualora una delle Parti non receda dandone comunicazione scritta, tramite raccomandata con avviso di ricevimento, almeno 6 (sei) mesi prima della scadenza.
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Allegato A
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Programma di attività del Consorzio Gérard Boulvert
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Il Consorzio Gérard Boulvert ha la finalità di rafforzare il carattere internazionale della cultura e dell’esperienza giuridica europea in una stagione decisiva per la costruzione di un nuovo sistema sovranazionale, ancora alla ricerca del fondamento necessario a trasformare un insieme eterogeneo di norme e di regolamenti nel diritto d’Europa.
Promuove ricerche sul ruolo del diritto romano e della tradizione romanistica nei processi di formazione delle moderne tradizioni giuridiche europee, per il loro valore strategico nella utilizzazione dell’insieme di competenze e di esperienze scientifiche che fanno capo al Consorzio e per orientare segmenti significativi della ricerca italiana nel campo delle Scienze Giuridiche in funzione dei processi di radicale trasformazione dei nostri sistemi, su cui giocano ormai un ruolo sempre più rilevante fenomeni quantitativi, processi accelerati di internazionalizzazione con la destrutturazione dei criteri fondanti l’esperienza giuridica continentale, pressione di sistemi e di logiche giuridiche ‘esterne’ e in parte estranee alle nostre tradizioni.
Per il conseguimento dei suddetti obiettivi, il Consorzio opera nel campo dell’alta formazione e della ricerca scientifica, organizza corsi post-laurea, di specializzazione, di dottorato di ricerca, seminari intensivi, masters, stages di formazione, in Italia ed in altri Paesi; provvede alla creazione di reti di ricerca nazionali ed internazionali tra giuristi, romanisti, storici del diritto intermedio, comparatisti; stipula convenzioni e contratti finalizzati al raggiungimento dei propri scopi sociali con Università italiane e straniere, con Centri di ricerca e alta formazione, con Enti pubblici e privati, nazionali, esteri ed internazionali; favorisce l’interazione fra Università, Istituti di ricerca ed altri organismi rappresentativi delle scienze giuridiche, garantendo lo scambio delle informazioni e delle conoscenze; si avvale di istituzioni culturali italiane, estere ed internazionali, e della collaborazione di Enti pubblici e privati interessati; organizza periodicamente il Premio internazionale Gérard Boulvert per “opere prime” di giovani studiosi di ogni nazionalità relative alla storia del diritto romano e dei diritti antichi, stimolando così la formazione di giuristi consapevoli della storicità del fenomeno giuridico e dei valori in cui si radica il diritto comune europeo; promuove attività di progettazione; compie qualunque altra attività finalizzata all’attuazione degli scopi di cui allo Statuto.
Il Consorzio, avvalendosi della consulenza e degli orientamenti espressi in seno al suo Consiglio scientifico internazionale, intende potenziare in particolare un lavoro interdisciplinare in cui le varie competenze scientifiche, soprattutto nei settori del diritto positivo, possano incontrarsi in una riflessione comune per mettere a fuoco i nodi centrali posti dalle suddette trasformazioni. In particolare si affronteranno i seguenti problemi:
a) la pressione dei grandi processi d’internazionalizzazione sulle logiche degli ordinamenti nazionali, con la progressiva scomparsa del monopolio legislativo e giurisdizionale da parte degli Stati nazionali;
b) le conseguenze di lungo periodo del sovrapporsi di nuovi processi normativi direttamente rilevanti sui sistemi strutturali degli ordinamenti nazionali e sulle logiche dei vari settori costitutivi dei sistemi giuridici nazionali;
c) le conseguenze sempre di lungo periodo, specie per gli ordinamenti continentali, della crescita di ruolo del momento giurisdizionale come fattore unificatore e creatore di diritto;
d) il fattore ulteriormente contraddittorio alle logiche profonde dei sistemi di diritto positivo costituito dall'intervento dei c.d. "diritti dell'uomo", realizzati sia sulla base di convenzioni di carattere interstatale, sia con assunzioni ed elaborazioni che celano il sostrato assiomatico ed il recupero di logiche giusnaturalistiche;
e) la promozione di diritti e statuti personali, conformi al principio delle “pari opportunità”, in particolare “tra i generi”.
Le aree tematiche da sviluppare nel triennio 2007-2009 sono riportate di seguito, con l’indicazione dei principali campi d’intervento ed attività complementari.
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Aree tematiche:
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1. Individuo e comunità, State building, costruzione di identità e conflitti: un’analisi giuridica
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Contenuti scientifici:
Il progetto si articola in due filoni di ricerca: A. Diritti umani e umanità del diritto; B. State building e conflitti tra comunità.
A. Costituiscono oggetto della ricerca l’individuo, sia come singolo, sia come membro di una comunità, sotto i profili giuridico storico teorico della sua integrazione ed interazione con essa, e inoltre la dimensione storica, filosofica e applicativa del diritto privato, le sue connessioni nella linea del ius commune, anche quale diritto fondato sull’esperienza romanistica e adattato alle esigenze di società sempre nuove attraverso l’opera di legislatori, studiosi e pratici. In tale ottica, si tenterà di congiungere i principi che dal ius di Roma antica, attraverso il diritto comune, fino alle esperienze contemporanee sono rimasti vitali, con la percezione dell’aequum et bonum, che deve sostanziare ogni ordinamento giuridico, che manifesti cioè proporzionalità nei rapporti tra soggetti e tra questi ed il potere. In questa prospettiva l’interpretazione del diritto deve trovare punti di orientamento ed evolvere attraverso una comprensione più partecipata della società della quale esso è prodotto e sulla quale, allo stesso tempo, incide: deve cioè divenire funzionale all’uomo; anzi, “umana”. Questa prospettiva determina i fini della ricerca, nella riflessione sui fondamenti del diritto, sulla centralità dell’uomo rispetto alle leggi, tenendo ben presente che la centralità costitutiva dell’uomo impone di trattare come “principii” gli statuti delle persone: i presupposti, cioè, delle sfere della capacità, di una serie aperta di poteri e doveri, di facoltà, di obblighi, che pongono l’uomo al centro dei vari ordinamenti, la cui tendenza espansiva, manifestata soprattutto negli ultimi anni, porta con sé un’alterazione dell’equilibrio politico globale. Le tensioni istituzionali, che ciò provoca, sono a stento contenute dai governi locali che rasentano la crisi funzionale, incapaci di adeguarsi in maniera efficiente alle turbolenze sovrastrutturali ed assoggettati ad un inevitabile ricambio, in direzione di una global governance, i cui interpreti non saranno solo le organizzazioni statuali finora conosciute, ma comunità, gruppi, popoli.
B. Un contributo particolare che giuristi e storici delle istituzioni possono e devono dare in una fase così delicata e complessa della storia delle nostre e per la difesa dei nostri valori, è legato ad un problema, sovente evocato con la formula non a caso anglosassone ‘State building’, a sua volta collegata all’idea di una possibile esportazione di modelli politico-istituzionali volti ad affermare i principi della democrazia e dei diritti dell’uomo.
Nella storia europea esiste un ricco ed articolato materiale che può illuminare in proposito, sotto più profili: anzitutto in relazione a come, in concreto, le stesse categorie cui fanno riferimento questi concetti si sono venute affermando. In secondo luogo in che modo queste storie si sono trasformate in modelli generalizzati.
Il primo problema che si presenta, nei processi di modernizzazione, nel campo dell’organizzazione sociale, è rappresentato dall’enorme difficoltà che le nostre stesse società hanno incontrato nel superare un’organizzazione per clan e di tipo tribale. Esemplare anche perché divenuto un modello di riferimento il caso di Roma antica. Per superare il carattere aggregativo e per clan di tale società e giungere ad una forma politica unitaria, governata secondo regole predefinite e condivise: per fondare insomma una comunità politica autoorganizzata, Roma impiega un arco di tempo di circa cinque secoli. Più del doppio dei due secoli occorsi, successivamente, per conquistare l’intero mondo civilizzato dell’epoca costruendo il suo impero mediterraneo.
Questo superamento delle strutture di clan e tribali ha comportato altresì l’impiego di un alto tasso di violenza, sovente deragliato in vere e proprie fasi di guerra civile o di rottura del modello unificante della città. E di ciò si ha pieno riscontro in altre esperienze nel mondo italico, in cui l’unificazione politica non riuscì a realizzarsi, con il conseguente collasso delle società interessate. Fenomeni analoghi si ritrovano altresì nella storia dell’Europa medievale, dove la graduale affermazione degli Stati nazionali non solo si urta con le strutture feudali, ma anche con vere e proprie forme di regressione tribale. Anche qui lagrime e sangue saranno richieste, insieme al tempo, per realizzare il superamento delle strutture preesistenti.
L’invenzione e l’affermazione di quel singolare strumento prodotto in Occidente, a partire dal tardo medioevo che è lo Stato moderno, rappresenta pertanto un’eccezione nella storia delle società e delle civiltà, a differenza dei modelli pluriordinamentali e multiculturali costituiti dagli ‘Imperi’. Un riflessione sulla diversa articolazione che essi si sono venuti dando appare essenziale per evitare i crescenti pericoli che l’azione politica nell’ambito dei rapporti internazionali e nel governo di un sistema globalizzato evidenzia di regredire verso un impiego acritico di schemi evolutivi unilineari. Quegli schemi che, già nell’ambito della politica coloniaria ottocentesca, erano apparsi superati e pericolosi.
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2. Condizione femminile, statuti personali e pari opportunità.
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Contenuti scientifici:
Il 2007 è l’“Anno europeo delle pari opportunità per tutti”. Nella cornice delle iniziative volte a rendere i cittadini consapevoli del proprio diritto a non essere discriminati e a promuovere pari opportunità articolate in diritti, rappresentanza, riconoscimento appare strategica ed attuale un’indagine sulla parità tra donne e uomini. Diritto fondamentale, valore comune dell’UE e condizione necessaria per il conseguimento degli obiettivi comunitari di crescita, occupazione e coesione sociale. L’UE ha compiuto, nei vari Paesi membri, progressi nell’attuazione della parità tra i generi grazie alla normativa specifica sulla parità di trattamento, l’integrazione della dimensione di genere nelle politiche, provvedimenti volti a promuovere la condizione femminile e consentire una maggiore partecipazione civica delle donne e la valorizzazione del loro ruolo.
Oggetto dell’analisi anzitutto giuridica è dunque la storia dei processi attraverso cui si è teso a costruire nella civiltà europea un livello di pari opportunità per le donne, con la rimozione di discriminazioni fondate sulla diversità sessuale e la creazione di una società aperta, fondata sull’inclusione e sul superamento del deficit democratico, già di per sé insito nella sottorappresentazione delle donne nei momenti decisionali. La ricerca sarà incentrata sulle normative nazionali ed internazionali che hanno consentito il progressivo mutamento della condizione femminile e in coincidenza col mutare del loro ruolo nella società, anche attraverso una comparazione sia sincronica tra gli ordinamenti dei vari Paesi dell’UE e di quelli che sono in procinto di entrarvi, sia diacronica, a partire dal diritto romano, in cui verso la fine della Repubblica si delineano tendenze di emancipazione giuridica che, pur concorrendo con una fortissima struttura patriarcale, tendeva a realizzarsi attraverso meccanismi giuridici fondamentali quali il riconoscimento di una certa soggettività giuridica ed autonomia operativa nei rapporti familiari sotto l’aspetto economico-patrimoniale da un lato, ed il distacco dell’istituto del matrimonio dal formalismo degli atti istitutivi, continuando ad essere fondato essenzialmente sull’affectio maritalis.
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3. Globalizzazione e cittadinanza. Radici nazionali e categorie unificanti del processo di integrazione in Europa.
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Contenuti scientifici:
Gli accelerati processi di internazionalizzazione dell’economia sia con il costituirsi di aree economiche omogenee di cui l’Unione Europea è la manifestazione più rilevante e per noi più incisiva, sia attraverso l’insieme dei processi che vanno sotto il nome di ‘globalizzazione’ hanno avuto pesanti riflessi anche sui nostri sistemi giuridici. È da tempo ormai avviata una vasta riflessione per analizzarne le conseguenze, non solo sul piano immediatamente operativo, ma anche rispetto alle strutture portanti ed alle logiche generali che sino ad ora hanno retto gli ordinamenti giuridici nazionali.
Assumere un controllo delle forme giuridiche utilizzate in ambito internazionale, favorire processi di deterritorializzazione delle pratiche legali anche attraverso lo sviluppo di forme arbitrali o di scelte convenzionali del diritto da applicare e del tribunale competente, imporre i propri modelli ed i propri linguaggi come sistema-base per le negoziazioni e gli accordi internazionali, acquisendo alla propria area giuridica anche paesi terzi con i loro mercati, è divenuto il teatro di colossali operazioni, in cui si scontrano interessi, non solo economici, giganteschi.
La presente iniziativa si colloca in questo quadro, al fine di contribuire alla riflessione ed all’elaborazione teorica che tali problemi impongono. Ha per oggetto l’analisi delle trasformazioni che gli ordinamenti nazionali subiscono sotto la pressione dei fenomeni d’internazionalizzazione e l’emergenza di fenomeni nuovi nel campo delle forme giuridiche che tendono a trascendere i confini nazionali, indebolendo il tradizionale collegamento tra sovranità e legalità, tra cittadini e stranieri.
Quattro le linee di ricerca:
a) analisi della trasformazione in corso nei sistemi giuridici nazionali a causa dei processi d’integrazione internazionale e, nel caso italiano, messa a punto di una serie di ‘case studies’ relativi a tali trasformazioni determinate dalla pressione derivante dall’ unificazione europea. Comparazione dei fenomeni studiati nei Paesi interessati, al fine di individuare la possibile azione di tendenze di carattere generale;
b) studio dei meccanismi atti ad agevolare la complessa interazione tra trasformazioni imposte dall’esterno ai nostri ordinamenti e conservazione dei sistemi strutturali preesistenti, onde coniugare il valore aggiunto dell’innovazione con i vantaggi inerenti al funzionamento di meccanismi collaudati;
c) analisi dei processi di deterritorializzazione del diritto: dall’espansione delle pratiche arbitrali, alla concorrenza in campo fiscale, nonché alle pratiche della contrattualistica internazionale. In questa prospettiva avranno notevole funzione di guida, per i ricercatori, le discipline internazionalistiche e comparatistiche come strumento di mediazione e di intermediazione;
d) per andare incontro alle obiettive esigenze, già bene evidenti nei sistemi scientifici nazionali europei, di costruire una scienza giuridica sopranazionale, il progetto scientifico tenderà, da una parte, al riesame dei paradigmi fondanti la civiltà giuridica europea, attraverso il confronto tra le radici storiche dei grandi sistemi codicistici ed i nuovi riferimenti culturali fondati essenzialmente sulle tecniche comparatistiche e dall’altra all’analisi dei contenuti e dei metodi attraverso cui si sono definite le tradizioni nazionali e si sono assicurate nei vari ordinamenti, e in particolare quello italiano, le condizioni di base per una circolazione di individui destinati a convivere, nella nuova realtà europea, investita tra l’altro da straordinarie pressioni migratorie anche di provenienza extracomunitaria, con la trasformazione dello stesso concetto di cittadinanza da valore identitario tendenzialmente esclusivo a polo di aggregazione e di unificazione dei diversi statuti personali, originariamente radicati in realtà giuridiche e culturali differenti e talvolta lontane.
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Attività:
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1. Alta formazione
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Contenuti:
Coordinamento internazionale di programmi, contenuti e metodi dei percorsi formativi dell’area giuridica orientati al consolidamento e all’allargamento dell’Unione, alla luce della conoscenza critica della civiltà giuridica europea; organizzazione di corsi di laurea specialistica, corsi post-laurea, di specializzazione, di dottorato di ricerca, seminari intensivi, masters, stages di formazione, in Italia ed in altri Paesi; erogazione di borse di studio; formazione di esperti; creazione di reti di ricerca nazionali ed internazionali non solo tra giuristi.
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2. Corso di laurea magistrale internazionale interuniversitario su “Ius civile dell’Europa comune”
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Contenuti:
Il progetto intende riprendere l’esperienza di un corso di laurea internazionale, alla conclusione del quale rilasciare un titolo congiunto. I risultati incoraggianti di tale sperimentazione avviata nell’a.a. 2005-2006 dall’Università di Catania, in stretta cooperazione con il Miur, il Consorzio Boulvert, il Centro romanistico internazionale Copanello, varie Università ed enti (Napoli Federico II, Roma Tre, Barcellona Pompeu Fabra, Università cattolica di Budapest, Statale di Varsavia, Scuola di diritto e amministrazione di Varsavia, Accademia polacca di scienze e lettere, Accademia delle Scienze di Russia). L’architettura prevista comprende un triennio iniziale di contenuti formativi omologhi realizzato presso ciascuna della sedi cooperanti, dal quale si acceda poi a curricula biennali conclusivi, da svolgersi in una sede invece unica (con rotazione della stessa nei singoli semestri), nei quali gli studenti sono sollecitati ad una formazione critica attraverso una intensa attività di aula con corsi di insegnamento specialistici, svolti con metodologia prevalentemente casistica ed interdisciplinare, assegnati - per moduli - a specialisti degli argomenti trattati (provenienti dalle università dei vari paesi europei partecipanti all’accordo di cooperazione). Nell’ultimo semestre gli studenti svolgono uno stage di formazione presso uno studio legale accreditato, nel corso del quale realizzano l’elaborato scritto per la prova finale.
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3. Divulgazione scientifica
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Contenuti:
Organizzazione di convegni, seminari, giornate di studio; interazione con biblioteche universitarie e non, anche al fine della realizzazione di una biblioteca virtuale; promozione di eventi culturali, di incontri e scambi tra docenti, studenti e società civile, sulla base di programmi concordati anche con istituzioni internazionali; pubblicazione e revisione critica dei risultati attraverso riviste, periodici, contributi monografici, siti internet.
Le aree tematiche e le metodologie sopra indicate definiscono un quadro scientifico nel quale l’azione del Consorzio si coniuga con quella del CNR, in particolare con il programma scientifico del Dipartimento “Identità culturale”, ma ha anche significative correlazioni con i programmi di altri Dipartimenti.
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Modalità attuative del Programma |
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Il Programma si svilupperà attraverso la realizzazione di:
o Progetti di area, mirati alla crescita delle competenze nella rete universitaria;
o Progetti strategici, finalizzati ad ottimizzare l’impiego delle competenze ed il ruolo della comunità scientifica nelle azioni strategicamente rilevanti, in coordinamento anche con altri Enti. Si tratta di progetti di ampio respiro e di durata pluriennale, con riferimento alle linee del Piano Nazionale della Ricerca, del VII programma quadro della Unione Europea ed agli altri strumenti nazionali ed internazionali di programmazione scientifica;
o Azione di sostegno della comunità scientifica relativamente a problematiche di carattere generale e di rafforzamento critico ed uso di metodologie di vasto interesse, ed in particolare:
o formazione e diffusione della cultura scientifica nei settori di competenza, con particolare riferimento agli aspetti interdisciplinari, in coordinamento tra le Università ed il CNR, con particolare riguardo per la formazione post-laurea attraverso borse ed assegni di ricerca e dottorati di ricerca;
o sostegno all'alta formazione universitaria;
o Progetti esplorativi, ossia progetti, che con limitate risorse e l’impiego delle competenze presenti nella rete universitaria e nel CNR, consentano di esplorare nuove idee, nuove tecniche e nuovi settori, con brevi tempi di intervento e di analisi dei risultati.
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Allegato B
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OBBLIGHI DELLE PARTI
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Contributo del Consorzio
Premesso che:
- l’impegno per la realizzazione del Programma del Consorzio è valutato in circa 100.000 euro annui (300.000 per il triennio 2007-2009).
- il Consorzio realizza tale Programma mediante risorse finanziarie, umane e strumentali proprie, nonché quelle che si renderanno disponibili in ragione del presente accordo e di eventuali convenzioni che il Consorzio potrà stipulare con le Università, Enti pubblici e privati.
Il contributo del Consorzio al Programma Congiunto consisterà:
- nell’apporto di personale universitario o di enti di ricerca, di studiosi in formazione e ricercatori italiani e stranieri, impiegati nelle attività del Consorzio;
- nella copertura dei costi di funzionamento e gestione delle Biblioteche e degli strumenti di cui il Consorzio ha la disponibilità e utilizzati per il Programma Congiunto;
- nella copertura di parte dei costi per l'acquisto e gestione del materiale bibliografico, la pubblicazione dei risultati e la realizzazione delle attività legate ai progetti.
Ulteriori apporti potranno anche essere effettuati direttamente dalle singole Università a fronte di programmi concordati con il Consorzio.
Contributo del CNR
Quanto alle risorse finanziarie il CNR:
- apporta il valore delle azioni specifiche che sarà concordato vengano inserite nel Programma Congiunto;
- rende disponibile a favore del Consorzio - con ciò incrementando le risorse rispetto a quelle stanziate dal Consorzio, un importo annuo totale di almeno 50.000 euro (150.000 nel triennio 2007-2009).
Relativamente alle risorse di personale viene concordato quanto segue:
- personale CNR potrà essere comandato presso il Consorzio;
- quando ritenuto opportuno in considerazione della consistenza numerica del personale CNR da impiegare nelle attività congiunte, il CNR, previo parere favorevole del Consorzio, in applicazione dell’art. 32 del citato Regolamento di Organizzazione e Funzionamento del CNR, istituirà unità di ricerca presso il Consorzio.
Al Comitato per la Gestione della Convenzione di cui all’art. 3 della stessa è affidato il compito di effettuare una ricognizione inventariale con la quale dovranno essere identificate la strumentazione e le attrezzature, eventualmente anche delle Università consorziate e di altri Enti di ricerca, tra cui il CNR, funzionali alla realizzazione del progetto, che il Consorzio avrà a disposizione a vario titolo (anche sulla base di contratti di comodato volti a disciplinare le modalità di fruizione e l’allocazione degli oneri manutentivi).
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